Rimland: Anagni al centro del Mediterraneo nella prima edizione del Forum

Si è svolto ad Anagni, nella prestigiosa Sala della Ragione, il primo appuntamento di “Rimland, Anagni cuore del Mediterraneo”, un evento che ha unito geopolitica, geoeconomia e scenari internazionali in un’analisi approfondita dell’area del Mediterraneo allargato. Organizzato per riflettere sulle dinamiche strategiche di questa regione cruciale, l’incontro ha riscosso un notevole successo, tanto da preannunciare la sua futura trasformazione in un appuntamento annuale.Ad organizzarlo, la Presidenza del Consiglio comunale di Anagni e il quotidiano anagnia.com, facente parte del Gruppo Recchia.

I temi al centro del dibattito

Il forum si è concentrato sul ruolo del Mediterraneo, che nonostante rappresenti solo l’1% delle acque globali, ospita il 20% del traffico marittimo mondiale, configurandosi come un crocevia strategico per economie e geopolitiche globali. Sono stati affrontati argomenti legati all’instabilità geopolitica, agli effetti della globalizzazione competitiva e alle ricadute dei conflitti sui mercati e sui territori. Tra le principali riflessioni, l’importanza della “postura” italiana nello scenario internazionale, tra Mediterraneo, Medio Oriente e l’Indo-Pacifico​

Jacopo Recchia e Lorenzo Guerini

Relatori di spicco e partecipazione qualificata

Il programma dell’evento ha visto la partecipazione di figure istituzionali, accademiche e industriali di primo piano. Tra i relatori, l’On. Andrea Manciulli, il Sen. Michele Barcaiuolo e l’On. Lorenzo Guerini, Presidente del COPASIR, oltre a rappresentanti del settore industriale come Jacopo Recchia (CEO di Aviorec) e Eugenio Samori (CEO di Safra). La moderazione è stata affidata a Igor Righetti, giornalista di Rai Radio 1, che ha facilitato il dialogo tra esperti e pubblico​

Un modello di successo

L’iniziativa ha dimostrato come eventi di questo tipo possano favorire la riflessione collettiva su temi complessi e di attualità, coinvolgendo sia addetti ai lavori che cittadini interessati. Il sindaco di Anagni, Daniele Natalia, ha sottolineato il valore strategico del forum, manifestando l’intenzione di consolidarlo come punto di riferimento annuale per la comunità e per il dibattito geopolitico​

Con il successo di questa prima edizione, “Rimland” si prepara a diventare un appuntamento fisso, rafforzando il ruolo di Anagni come luogo di incontro e confronto su scala internazionale.

Rimland: ad Anagni il Forum sulla Geostrategia e Geoeconomia

Un evento di rilievo internazionale ad Anagni

La testata giornalistica anagnia.com, facente parte del Gruppo Recchia, in collaborazione con la Presidenza del Consiglio comunale di Anagni, ha organizzato la prima edizione di Rimland, il Forum di geostrategia e geoeconomia. L’incontro, in programma per il 9 dicembre 2024, alle ore 17:00, presso la suggestiva Sala della Ragione del Palazzo Comunale di Anagni, si propone di approfondire l’evoluzione degli scenari politico-strategici ed economico-commerciali nell’attuale contesto di globalizzazione competitiva.

Un’occasione per tutti

L’iniziativa si rivolge sia agli addetti ai lavori, come rappresentanti istituzionali e imprenditori, sia al pubblico più ampio, offrendo un’analisi dettagliata e accessibile di tematiche di grande rilevanza internazionale.

Ospiti e relatori prestigiosi

Tra gli ospiti d’eccezione della giornata figurano personalità di primo piano come l’On. Andrea Manciulli, Direttore delle Relazioni istituzionali della Fondazione Med-Or, e vari ricercatori dell’ente, che apriranno i lavori con un focus sul Mediterraneo Globale.

La seconda parte del programma, intitolata Globalizzazione competitiva: le ricadute dei conflitti sui mercati e sui territori, vedrà interventi di relatori di grande prestigio:

  • On. Lorenzo Guerini, Presidente del COPASIR ed ex Ministro della Difesa;
  • Sen. Michele Barcaiuolo, Membro della Commissione Affari Esteri-Difesa del Senato;
  • Davide Bergami, Consigliere economico del Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani;
  • Davide Salvati, Presidente del Consiglio Comunale di Anagni.

Al dibattito contribuiranno anche rappresentanti del mondo industriale come Jacopo Recchia e Filippo Del Monte di Aviorec, Eugenio Samori di Safra, Luca Visca di Euroambiente, e Yuri Marchetti di Master Clean Multiservizi.

Una moderazione d’eccellenza

L’evento sarà moderato da Igor Righetti, noto giornalista di Rai Radio 1, che guiderà i dibattiti tra esperti e pubblico.

Un’opportunità da non perdere

Rimland si preannuncia un appuntamento imperdibile per chi desidera comprendere meglio le sfide e le opportunità dei nuovi equilibri globali.

“Le implicazioni operative per le Imprese e gli Istituti di Credito dalle novità introdotte dal Codice della Crisi e dell’Insolvenza”: l’incontro a Velletri

Ieri pomeriggio – martedì 18 giugno 2024 – la Sala Renato Mastrostefano del palazzo direzionale della Banca Popolare del Lazio di Velletri ha ospitato l’importante incontro dal titolo “Le implicazioni operative per le Imprese e gli Istituti di Credito dalle novità introdotte dal Codice della Crisi e dell’Insolvenza” organizzato dal Gruppo Recchia e da PMBS Finance Group.

All’evento – uno dei più importanti nonché uno dei primi dedicati a questo tema sul territorio della regionale Lazio, relativo alle norme che regolano il Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza – hanno preso parte diversi importanti relatori, tra questi l’amministratore delegato della BPL Massimo Lucidi; il prof. Renato Camodeca, dell’Università degli Studi di Brescia; il dott. Franco Pesce, Pietro Musatti e il dott. Gianluca Sanchioni, partner di PMBS Finance Group; il dott. Luigi Marra, direttore crediti di Blu Banca.

Ad aprire i lavori del convegno, Jacopo Recchia, giovane imprenditore e CEO di Aviorec Composites. Di seguito, il suo intervento integrale: “da imprenditore attivo in diversi settori dell’economia ed anche nel mondo associativo di categoria, ritengo che incontri come quello di oggi siano fondamentali per dare a chi quotidianamente fa impresa, un quadro generale e una serie di strumenti interpretativi ed operativi per comprendere le tante normative che in Italia regolano la vita e la gestione delle aziende.

Per “fare impresa” non basta quello che generalmente le persone chiamano intuito o “fiuto dell’imprenditore”, che certamente costituisce una parte importante delle conoscenze tacite di chi fa questo mestiere, ma serve anche una approfondita conoscenza dell’impalcatura giuridico-normativa italiana. La difficoltà di “fare impresa” in Italia sta certamente nell’elefantiaca burocrazia che regola il funzionamento del sistema economico, che obbliga un imprenditore a dover entrare per forza di cose nella materia, conoscendola ed approfondendola.

La questione non è di secondaria importanza, specie per quanto concerne una fonte centrale come quella del nuovo Codice della crisi e dell’insolvenza, che con le novità da poco introdotte nei fatti impone una più attenta programmazione e gestione dell’impresa ex ante le dinamiche del fallimento, onde scongiurarlo. Potrà sembrare una cosa scontata che il fallimento debba essere impedito, che esso costituisca per la stessa natura della parola non solo una questione di tipo normativo ma letteralmente il “fallimento” di un imprenditore in quanto tale.

Ecco che, dunque, è servita e serve l’introduzione di tutta una serie di buone pratiche regolatorie e gestionali dell’impresa che sono essenziali affinché essa sia ben gestita. La ratio giuridica dietro all’introduzione delle tante novità del Codice, del quale oggi si analizzeranno non solo i diversi aspetti ma anche le loro conseguenze operative per le imprese, sta nella volontà del legislatore di provare ad anticipare l’intervento pubblico al fine di collocare lo scenario “fallimentare” come soluzione estrema di ogni scenario di crisi delle società. Parallelamente, nell’intenzione del legislatore si ravvisa un’evidente finalità deflattiva che restringe in modo significativo l’eventuale necessità di un intervento “giurisdizionale forte”.

La scelta è fondamentale perché troppo spesso in Italia siamo stati abituati a vedere, nel caso di grandi aziende strategiche – e questo sarebbe anche normale per certi versi – come di medie e piccole aziende, come le crisi d’impresa fossero spesso gestite con interventi pubblici, non sempre efficaci e che, anzi, hanno avuto parecchie volte il risultato opposto. La riduzione dell’ingerenza pubblica nel campo della crisi d’impresa implica una responsabilizzazione forte dell’imprenditore e delle figure specialistiche che lo coadiuvano sotto il profilo amministrativo e contabile.

Il Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza ha, per tutta la serie di questioni che verranno analizzate, un impatto diretto non solo sugli imprenditori ma anche su chi ne sostiene ambizioni e progetti, dunque sul sistema bancario e del credito. Il nostro incontro di oggi mette insieme allo stesso tavolo esperti provenienti dall’accademia, dagli istituti bancari e dall’imprenditoria, cercando di allargare il campo non solo agli “addetti ai lavori”, ma anche a chi giornalmente beneficia del loro lavoro”.



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